domenica 16 settembre 2007

"Il punto" + foto Pro Vc-Pavia

Sgombriamo il campo dagli equivoci: se fossimo alla quarta di ritorno ed avessimo assistito ad un Pro Vercelli-Pavia come quello visto nella gara del 16 settembre 2007, avremmo tutte le ragioni per essere preoccupati. Ma siamo alla quarta d’andata ed allora, personalmente, invito alla pazienza. La Pro non è ancora a posto. Soprattutto non è a posto come gioco e non ancora in buona condizione fisica. Detto questo siamo liberi di recriminare perché avremmo dovuto chiudere la partita ben prima del '92, contro un modesto Pavia, squadra giovane con buoni spunti e - in particolare – una gran voglia di raddrizzare il risultato.
E invece non è andata così, anche perché, confermando un livello arbitrale in generale di assoluta modestia, abbiamo avuto a che fare con un direttore di gara di Nichelino (stesso centro d’origine dell’ex arbitro Pairetto) in grado di condizionare il match negando un rigore che Andreini giura macroscopico e concedendo - per un fortuito tocco di Bandirali che aveva le braccia lungo il corpo - la massima punizione agli ospiti. Ma questo è stato solo un episodio di una conduzione di gara che, in centri più caldi della Vercelli d’oggi, avrebbe innescato una reazione istintiva da parte dei tifosi. La Pro non ha giocato , invero, una gran partita, non ha dato il colpo del K.O., non ha fatto valere l’esperienza dei suoi uomini, non è neppure riuscita a controllare la partita quando, ormai, mancavano un paio di minuti di recupero al termine. Tra i singoli molto bene Mariani, non solo per il goal, il Magrin del primo tempo, ed Antonioni finché ce l’ha fatta con il fiato. E’ mancato il power play che spetta alla squadra più forte, un centrocampo costante e robusto per '90, l’intesa ancora da perfezionare (eufemismo) tra i punteros.
Ma non ci preoccupiamo - oggi - perché siamo a 5 punti dalla prima, il Rodengo Saiano, e navighiamo in una classifica magmatica a due punti dagli ipotetici play-off e ad uno dai play-out..sarebbe ridicolo.
Per esempio, la nostra prossima avversaria è il Mezzocorona, luogo dove le mele (intese come frutto) e la pallamano (intesa come sport) sono più importanti del calcio. Il Mezzocorona ha disputato due partite in meno, ha un campo in erba sintetica dove non può giocare (ma forse può farlo a Trento o San Michele all’Adige…) ed ha un difensore che si chiama Ceravolo nella sua rosa. L’allenatore della squadra trentina si chiama Claudio Rastelli.
Per ultimo propongo un “divertissement”, una classifica rivista con gli occhi delle occasione buttate e dei punti che dovremmo avere e non abbiamo esclusivamente per colpa nostra: io, ad oggi, sono convinto che potremmo averne 5 (cinque) in più, i più clamorosi: a Pizzighettone, per un rigore sbagliato e l’occasione del Gioebi sprecata prima della sconfitta- beffa (3 punti invece di 0), mentre oggi i tre punti erano chiaramente alla nostra portata, farsi raggiungere in questo modo dovrebbe caricare i nostri ad un prontissimo riscatto, già domenica e poi ancora nella prossima partita in casa contro il Pergocrema di Sannino, una delle favorite del girone che in questo momento ha solo un punto più di noi e domenica gioca (ma guarda un po’) contro la capolista Rodengo Saiano...
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Paolo d’Abramo
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Pro Vercelli-Pavia 1-1
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