domenica 15 febbraio 2009

Pro Vercelli-Canavese 0-0: il tabellino

Pro Vercelli (4-3-3): Castagnone, Colman Castro, Bandirali, Labriola, Mariani; Bresciani (75’ Didu), Ambrosoni, La Marca (64’ Magrin); Fabbrini, Lo Bosco, Chiaretti (87' Bettini). A disp.: Randazzo, Altobelli, Larganà, Mirto. Allen.: Motta.
Canavese (4-4-2): Pozzato, Grillo, Carretto, Pagliarulo, Conrotto; Berger, Del Signore, Lodi, Parisi (64’ Abate); Barbieri (58’ Federici), Ebagua (92’ Cristini). A disp.: Salvataggio, Cacciatore, Ottonello, Capraio. Allen.: Sesia.
Arbitro: Merlino di Udine.
Note: 700 spettatori circa, per un incasso di 5.357 euro; ammonizioni: Bresciani e La Marca (P), Conrotto (C); calci d'angolo: 7-4 per il Canavese.

Un punto che, alla fine, non serve a nessuno: questa è in estrema sintesi la sfida del “Piola” tra Pro Vercelli e Canavese. I bianchi di Motta, si staccano dall’ultimo posto, ma restano pericolosamente invischiati nella bagarre play-out uscendo con un bottino di soli due punti da una doppia sfida casalinga che prometteva di più. Gara non bella, dominata dalla paura di perdere: squadre abbottonate, nonostante il 4-3-3 proposto dai vercellesi e l’estroso Parisi a supporto di Ebagua e l’ex Barbieri sul fronte canavesano. Quasi mai le "bocche da fuoco", dell’uno e dell’altro versante, hanno avuto l’occasione di mettersi in evidenza. Motta ridisegna l’assetto tattico della squadra, con Mariani esterno basso e Bresciani dirottato a centrocampo con La Marca e Ambrosoni. In avanti Fabbrini crea spazi, ma Chiaretti e Lo Bosco (non al top fisicamente) non sono spalle preziose come in occasione della sfida col Montichiari. Le due squadre faticano a fare gioco, così i brividi arrivano da giocate dei singoli o su qualche calcio piazzato. Al 10’ Colman Castro spara a lato dal limite, quindi è Lo Bosco su due azioni quasi in fotocopia (punizione al 12’ e calcio d’angolo al 16’) ad inquietare Pozzato: ma i colpi di testa del giovane attaccante vercellese si perdono alti sulla traversa. Del Canavese nessuna traccia oltre la tre-quarti sino al 37’ quando il fischiatissimo ex Barbieri si procura una punizione dal limite: Castagnone però vola a deviare la rasoiata di Lodi. Una sforbiciata di Ebagua (giusto per far sentire la sua presenza nell’area vercellese) precede la miglior azione della Pro. E’ il 40’ quando Lo Bosco innesca sulla destra Chiaretti, l’ex novarese si libera di un avversario e, dal fondo, centra per Fabbrini, il cui colpo di testa a portiere battuto si perde d’un soffio oltre l’incrocio. Motta negli spogliatoi dev’essersi fatto sentire, visto che la Pro, nella ripresa, torna in campo con maggior determinazione. Al 1’ su calcio d'angolo (regalato da Pozzato), Bresciani pennella per Chiaretti che anticipa l’estremo difensore ma, sulla linea, Carretto respinge. L’azione si ripete al 13’ stavolta è Fabbrini a svettare più alto di tutti, ma la sfera si perde di poco oltre la traversa. Al 17’ Ambrosoni "sfonda" sulla destra, entra in area e in diagonale cerca di servire Lo Bosco, anticipato però dalla tempestiva uscita di Pozzato. Mister Sesia prova a dare maggior impulso gettando nella mischia a stretto giro di posta Federici e Abate. Ma il "non pervenuto" continua ad accompagnare la prova dell’attacco ospite. Anche Motta prova a mischiare le carte, inserendo Magrin e Didu al posto degli ammoniti La Marca e Bresciani, ma la la soluzione non ha l’effetto desiderato: un’uscita di Castagnone al limite dei sedici metri su Ebagua (32’) e una deviazione al volo di Fabbrini (39’) su assist di Ambrosoni sul fondo, sono gli ultimi sussulti di un confronto che si chiude tra i fischi del popolo del "Piola" e qualche scintilla tra i giocatori della Pro e i tifosi. Il prossimo appuntamento è lo scontro diretto di sabato pomeriggio a Bolzano contro l’Alto Adige.
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